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15 Marzo 2018

DALLE PAROLE AI PASTI

Confezionare pasti come strumento di solidarietà e team building

 

Insieme a imprenditori e giornalisti, CESAR era presente all’evento sul confezionamento pasti ospitato oggi a Milano.

Al Garage Italia dello chef Carlo Cracco, protagonista è stata Rise Against Hungerassociazione no profit fondata negli Stati Uniti nel 1998 che arriva in Italia con questo obiettivo: farsi conoscere e coinvolgere aziende, scuole e comunità con un nuovo strumento di solidarietà “ad alto impatto emotivo”.

Si tratta di confezionare con le proprie mani razioni di cibo con riso, soia, vitamine e verdure essiccate, destinati ai Paesi più bisognosi, per far sentire ciascuno un po’ più artefice del cambiamento e della donazione. Dalla sua fondazione ad oggi, l’associazione ha impacchettato 378 milioni di pasti.

Per presentare l’iniziativa benefica al mondo delle imprese e della stampa, lo chef Carlo Cracco ha aperto le porte di Garage Italia e del suo ristorante, dove si è svolto anche un contest.

«L’aspetto più importante del cibo è la sua accessibilità», ha sottolineato lo chef. «Della fame si parla sempre ma è difficile arrivare a risultati concreti, per cui bisogna sempre tenere alta l’attenzione e fare sensibilizzazione. Bisogna partecipare e passare ‘dalle parole ai pasti’», ha aggiunto, citando lo slogan dell’evento.

Rise Against Hunger Italia raccoglie il testimone di Stop Hunger Now, che solo l’anno scorso ha realizzato 2,8 milioni di razioni che hanno sfamato 12mila bambini permettendo loro di andare a scuola.

«L’esperienza del meals packing consente di dimostrare che l’impegno è concreto» ha evidenziato Alberto Albieri, presidente di Rise Against Hunger Italia.

Il 2030 è la deadline che le Nazioni Unite hanno fissato per sconfiggere il problema della fame nel mondo. «La nostra è la prima generazione che può sradicarla».

Anche le grandi aziende possono fare la loro parte: Rise Against Hunger «propone alle aziende un’attività di team building innovativa che si presenta allo stesso tempo come una pratica di corporate social responsibility», spiega Roberta Baldazzi, Country manager di Rise Against Hunger Italia.

Le sfide richiedono spese e impegno limitati: per realizzarle bastano 25 centesimi a pasto e ogni volontario può confezionare fino a 225 razioni in un’ora.

«Il sogno è di poter coinvolgere il nostro territorio e confezionare pasti da inviare alle 1000 famiglie in condizioni di grave insicurezza alimentare presenti a Rumbek, come ci segnalano i nostri partner in loco» ha spiegato Mariangela Rossini di CESAR. «Contiamo di poter realizzare entro l’anno una campagna in grado di poter produrre container di pasti da inviare in Sud Sudan nel 2019, prima dell’arrivo delle piogge».

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