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16 Aprile 2013

Forse ragioni amministrative dietro l’espulsione dei religiosi a Khartoum

Il Vescovo ausiliare di Khartoum, monsignor Daniel Adwok, placa le polemiche sull’espulsione del segretario generale della Conferenza episcopale del Sudan, padre Santino Maurino. Dietro il fatto ci sarebbero infatti solo questioni di carattere amministrativo “..e non una decisione di colpire la Chiesa Cattolica”. Lo confermano fonti della MISNA a Khartoum, che hanno intervistato il prelato.

Al centro della vicenda ci sarebbero le attività del centro educativo per l’insegnamento dell’arabo, che fin dal 1986 offre servizio ai missionari che arrivano in Sudan. La struttura, frequentata anche da moltissimi laici, è stata chiusa perché mancherebbe l’autorizzazione del governo, che sembra non essere mai stata chiesta dalla Chiesa Cattolica.

Secondo quanto riportato da Misna, l’espulsione dei religiosi riguarda dunque questo e nessuna rivendicazione sulla Chiesa Cattolica, che, secondo il vescovo ausiliare, mantiene buoni rapporti col governo di Kahrtoum. Una vicenda che rimane dai contorni poco chiari, e che probabilmente è legata alla forte riduzione del numero di cristiani in Sudan avvenuta dopo l’indipendenza del Sud Sudan.

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