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9 Gennaio 2014

Sud Sudan: ultime news

Sud Sudan, continua l’assedio ai pozzi di petrolio, le violenze non si fermano

 

L’esercito governativo riconquista Bentiu, capoluogo della ricca regione di Unity, presa due settimane fa dalle milizie guidate dall’ex vicepresidente ribelle Riek Machar, sostenuto dall’etnia Nuer. Machar controlla gran parte del nord-est del Paese, dove sono concentrati gran parte dei pozzi petroliferi del Paese ed è arroccato nel capoluogo del Jonglei, Bor, dove la maggioranza della popolazione è di etnia Nuer. Una guerra che sembra a sfondo etnico e rischia lo scatenarsi di un genocidio, che nasce però solo da lotta di potere e forti interessi economici per i vasti giacimenti di petrolio del paese.

Le truppe governative del presidente Salva Kiir Mayardit, sostenute da milizie Dinka, l’etnia del presidente, sono riuscite a riprendere solo ieri il controllo della cittadina e dei pozzi essenziali alla sopravvivenza dello Stato. La produzione di petrolio, infatti, a causa delle violenze, è già crollata da 1,5 milioni di barili a 150mila

A cercare una mediazione, ora, è anche il presidente del Nord Sudan, Omar al Bashir, giunto due giorni fa a Juba, preoccupato non solo per il crollo di produzione del greggio, che passa in un oleodotto che attraversa il Nord Sudan per sboccare sul Mar Rosso, ma anche per il riaccendersi delle contestazioni che la crisi economica e la dura repressione della dittatura ha scatenato nel paese, già attraversato da diverse ribellioni.

Questo mentre ad Addis Abeba, in Etiopia, si provano forme di dialogo tra le due fazioni. Il presidente Salva Kiir, pronto a trattare, esclude però ogni ipotesi di condivisione del potere con Machar, cacciato a luglio dal Governo con l’accusa, oltre che di corruzione, anche di preparare un golpe. In un intervista alla BBC il 1 gennaio ha dichiarato: “Quell’ uomo è un ribelle. Io non sono salito al potere con un golpe. Sono stato eletto dal popolo. E’ mio diritto e dovere proseguire il mandato”.

 

Intanto, dai volontari e dai missionari della Diocesi di Rumbek, parte un APPELLO PER LA PACE , un appello per fermare queste lotte di potere ed il genocidio che sembra in atto.

E ‘possibile sottoscrivere e firmare l’appello che vi invitiamo a diffondere e far firmare a tutti, a questo link:

https://secure.avaaz.org/en/petition/Leaders_of_Civil_War_in_South_Sudan_stop_random_killings_of_civilians_in_South_Sudan/sign/?aSplydb

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