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3 Febbraio 2015

Sud Sudan, nasce il governo di unità

Verso la pace e la riconciliazione

 

Finalmente si ritorna a discutere di politica e nuovi assetti, dopo la sottoscrizione dell’ennesima, ma forse più sincera tregua armata. L’ultima intesa firmata il 23 gennaio scorso non è stata ancora rispettata, e in molte parti del paese si continua a combattere. Ad Addis Abeba, sotto lo sguardo severo dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), i due leader hanno firmato ieri un nuovo accordo che prevede la nascita di un esecutivo di unità, ed il probabile ritorno al governo di Rieck Machar, il leader dei ribelli di etnia Nuer, come vice Presidente, sotto la guida di Salva Kiir.

Ora, la discussione sarebbe ferma sulle percentuali di allocazione di ministeri e posti chiave nel governo di unità: lo ha sostenuto Gatdet Dak, portavoce dei ribelli dell’ex vice-presidente Riek Machar, oggi, all’indomani della firma di un accordo tra le parti coinvolte nel conflitto in Sud Sudan.

Secondo portavoce, però, l’intesa riguarda solo il mandato dell’esecutivo di unità e non la struttura di comando né le quote di suddivisione del potere come sostenuto da alcuni mezzi di informazione, che hanno titolato il ritorno di Rieck Machar al potere.

L’esecutivo di Unità nascerà il 9 luglio, nel quarto anniversario dell’indipendenza del Sud Sudan e resterà in carica per 30 mesi, durante i quali avrà il compito di fermare il conflitto, porre le basi per nuove elezioni e avviare un processo di riconciliazione tra le etnie, oltre ad assistere gli oltre due milioni di profughi costretti a lasciare le proprie case dal conflitto.

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