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20 Maggio 2015

SE ANCHE GLI AIUTI VENGONO MENO

15/05/2015 – Nello Stato di Unity decine di migliaia di persone sono costrette ad abbandonare le loro case, medici e missionari ad evacuare dall’area. Questa la situazione in uno dei tre stati del Sud Sudan in cui si fronteggiano i sostenitori del presidente, Salva Kiir, e i ribelli del suo ex vice, Riek Machar. Una lotta per il potere che sembra aver riaperto le antiche tensioni tra Dinka e Nuer, principali etnie del Paese.

Da dicembre 2013, lo stato di Unity è una delle aree calde del conflitto. Dalle notizie che arrivano dal Sud Sudan, si apprende che la Croce Rossa Internazionale e Medici Senza Frontiere hanno evacuato gli ospedali in cui erano operativi. Anche i comboniani della missione di Leer sono dovuti scappare, costretti dal pericolo incombente e dalle minacce.

Le recenti elezioni in Sudan sono state poste in primo piano dai media come possibile causa aggravante degli scontri, ma in realtà il conflitto è interno tra governativi e ribelli.

Una situazione di perenne incertezza che costringe la popolazione civile a vivere tra stenti e paura, con la preoccupazione per la grave crisi economica che affligge il Paese. La moneta locale si sta infatti svalutando con rapidità, facendo impennare i prezzi sul mercato e precludendo a molti la possibilità di acquistarsi qualcosa da mangiare.

(fonte: Radio Vaticana)

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