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7 Giugno 2021

Mapuordit il ruolo della Missione e la “fame” di educazione (parte seconda)

Continuiamo il viaggio a Mapuordit con la lettera di P. Daniele Moschetti e questa volta ci addentriamo nel mondo della missione  con il fare operoso dei missionari e poi nel mondo della scuola alla scoperta degli enti di formazione presenti e in quella che p. Moschetti definisce una vera e propria fame di educazione che porta bambini e adulti a condividere anche gli stessi banchi per imparare.

Il ruolo dei missionari e delle scuole a Mapuordit

Dalla lettera di P. Daniele Moschetti (2009)

I missionari che si sono susseguiti con la gente locale è sempre stata molto attiva nel resistere alle situazione difficili della guerra che durò fino al 2005 e praticamente anche alle difficoltà di ogni tipo che si potevano incontrare. Lentamente nel corso degli anni Mapuordit ha visto crescere attorno a sé un numero sempre maggiore di gente che si nascondeva dai soldati ma che cercava anche un segno di speranza per il loro futuro, specialmente i giovani. Così sono sorti negli anni una scuola primaria che dura 8 anni, una scuola secondaria di quattro anni con quasi 200 studenti, un dispensario per i malati che con l’arrivo di fratel Rosario Iannetti, medico comboniano diventò nel 2002 un ospedale che oggi ha una capienza di 100 posti letto con tantissime visite giornaliere, personale infermieristico locale e anche medici e infermieri dai paesi vicini come l’Uganda, Kenya, Tanzania ma anche dall’Italia e Slovacchia. Ultimo arrivato nel 2006 come presenza della missione e della diocesi cattolica locale è stato il seminario minore della diocesi di Rumbek; una quarantina di giovani seminaristi dinka suddivisi in quattro gruppi annuali che studiano nella locale scuola secondaria; per poi eventualmente andare a Khartoum per continuare gli studi di teologia prima di diventare prete diocesano. Il vescovo Cesare Mazzolari, nostro confratello comboniano, ha voluto assolutamente mettere il seminario a Mapuordit proprio perché c’era a quel tempo l’unica scuola secondaria della regione. Oggi se ne contano altre quattro in tutto lo Stato dei Laghi ma ancora troppo insufficienti per i bisogni della gioventù sud sudanese. Devi pensare che qui trovi ancora nelle scuole elementari giovani che possono avere dai 20 ai 30 anni magari già sposati con figli che condividono il banco (se c’è…) con ragazzini di molti anni inferiori. E così pure anche nella scuola secondaria.
C’è una fame di educazione!! È la chiave del futuro di questo paese e dei giovani. Un’immensa popolazione giovanile ma con poche risorse, strutture, personale preparato e qualificato per poter insegnare. D’altronde siamo usciti dalla guerra soltanto 5 anni fa. Il lavoro è immane e non finirà mai. I missionari che ci hanno preceduto hanno creduto sin dall’inizio a questa importante missione nel campo educativo fondando le due scuole e preparando i quadri del futuro. Infatti molti dei giovani istruiti che sono oggi in uffici governativi di questo Stato, sono usciti proprio da queste due scuole. Ma logicamente di scuole la missione ne ha oltre una ventina sparse in giro per il vasto territorio della parrocchia. Le chiamiamo satellite schools, scuole satelliti, perché portate avanti dalla comunità locale oppure dal governo in questi ultimi tempi. Si cerca di dare una mano con materiale didattico, sportivo e qualche consiglio. Come sempre le ragazze sono sempre svantaggiate rispetto ai loro coetanei per l’accesso alla scuola. Bisogna convincere i loro genitori dell’importanza dell’educazione anche per le ragazze. Non è facile perché ancora viviamo in una realtà che sta uscendo da poco da un profondo isolamento culturale, economico, sociale e geografico. Ma non ci abbattiamo e vediamo anche i risultati che sono stati già ottenuti… per il miglioramento c’è sempre tempo e spazio!!

Ci vediamo alla prossima sempre con Mapuordit, padre Moschetti e il villaggio degli alberi Lulu!

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