Sud Sudan

Geografia

La storia di CESAR è profondamente legata al Sud Sudan, che tutt’oggi costituisce il nostro principale territorio d’intervento. Si tratta di un Paese senza sbocco sul mare, con una superficie totale di poco inferiore a quella della Francia (620.000 km quadrati), collocato nell’Africa centro-orientale, confinante con l’Etiopia ad est, il Kenya a sud-est, l’Uganda a sud, la Repubblica Democratica del Congo a sud-ovest, la Repubblica Centrafricana a ovest e la Repubblica del Sudan a nord.

Con i suoi 13 milioni di abitanti, il Sud Sudan è diviso in 10 regioni, ulteriormente frammentate in 28 aree amministrative per mano del presidente Kiir nel 2015. Pesantemente influenzato dalla guerra, il Paese ha subìto il mancato sviluppo delle infrastrutture,  e la distruzione di quelle esistenti ne ostacola tutt’ora la crescita. Le guerre civili succedutesi negli ultimi 50 anni hanno provocato più di 2 milioni di vittime e oltre 4 milioni di rifugiati.

Storia

Unito al Sudan sotto il dominio anglo-egiziano fino al 1956, il Sud Sudan diventa regione autonoma dopo la prima guerra civile sudanese (1972-1983). Una seconda guerra contro il governo di Khartoum segna la storia del Paese fino al 2005, anno dell’accordo globale di pace con cui si dava avvio alla formazione di un governo autonomo. In seguito a un referendum popolare vinto con il 98% dei voti, il Sudan del Sud passa ufficialmente a Stato indipendente il 9 luglio 2011, diventando il 193esimo Stato membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e la 53esima nazione del continente africano. Nel dicembre 2013 il Paese ricade in un sanguinoso conflitto etnico tra le forze governative del presidente Salva Kiir, di etnia dinka, e quelle fedeli all’ex vicepresidente Riek Machar, di etnia nuer, con conseguenze devastanti sul piano sociale, economico e soprattutto umanitario, con migliaia di vittime e sfollati.

Economia

Nonostante sia ricco di risorse quali legname, petrolio, ferro, rame, cromo, zinco, tungsteno, argento e oro, il Sud Sudan ha una delle più deboli economie del mondo. Carente di infrastrutture, la giovane nazione ha anche il più alto tasso di mortalità neonatale e di analfabetismo femminile. I suoi abitanti vivono soprattutto in aree rurali dove praticano un’agricoltura di sussistenza, l’allevamento e la pastorizia. Le infrastrutture sono pressoché assenti: non ci sono servizi idrici, né elettrici; il servizio di ospedali e scuole è per la maggior parte erogato dalle organizzazioni di cooperazione internazionale e dalle chiese locali attraverso le missioni. Le strade in Sud Sudan sono quasi completamente sterrate, e rese impraticabili dalle inondazioni frequenti durante il periodo delle piogge (aprile – settembre). Su tutta la superficie nazionale si contano soltanto 100 chilometri di strade asfaltate.
Nonostante l’indipendenza, rimangono aperte alcune controversie con il Sudan del nord, in particolare la ripartizione dei proventi del petrolio. I giacimenti si trovano per l’80% in Sud Sudan: questo potrebbe rappresentare un incredibile potenziale economico in un’area fra le più povere al mondo. La maggior parte degli impianti di raffinazione, tuttavia, si trova al nord. Per questo la regione di Abyei rimane ancora disputata tra le due parti.

Fotografie